Il metodo

La Psicoanalisi e la psicoterapia ad orientamento lacaniano sono approcci dinamici. Questo vuol dire che il lavoro coinvolge le forze ( δύναμις, dunamis : forza) più profonde che muovono il soggetto: un cambiamento autentico e permanente avviene quando l’inconscio viene coinvolto.

L’inconscio è quella dimensione che agisce fuori dalla consapevolezza: il sogno, il lapsus, l’atto mancato etc… tutto ciò che si produce senza che se ne abbia una volontà consapevole. L’inconscio parla con un linguaggio diverso da quello della consapevolezza e per spiegare la ragione per cui è importante implicarlo basta pensare al fatto che spesso sappiamo cosa ci fa soffrire ma questa consapevolezza non è sufficiente a mutare le cose. Ancora più spesso accade di aver risolto un sintomo ma se non se ne comprende la causa, la spinta che lo sottendeva genera un nuovo sintomo.  Altre volte, invece, non sappiamo neppure racapezzarci sul perché soffriamo come se la causa del dolore fosse separato dalla consapevolezza, in realtà la causa si trova in un altro campo che è quello dell’inconscio. 
Lo strumento è quello della parola. Bisogna chiarire subito che le parole ed il discorso sono quelle del paziente. Il terapeuta opera una punteggiatura calibrata attentamente sul discorso, che permette di mettere in evidenza i temi inconsci creando un rilegatura tra i diversi piani di coscienza. Questa operazione genera nuove forme mentali ed un nuovo movimento. 

Ho scelto l’orientamento lacaniano perché si fonda sull’etica. L’etica è un motore di ricerca che spinge il soggetto a porsi domande e a continuare a farsele. Sono buone domande! L’etica spinge verso l’implicazione soggettiva dei problemi che lo riguardano e anche quelli che riguardano l’altro: aiuta a valorizzare il proprio interesse senza danneggiare l’altro. Questo moto permette di non fare confusione tra sé e l’altro.

In tal senso i Terapeuti che scelgono questo indirizzo hanno l’obbligo di intraprendere un’analisi personale: non confondere la propria storia con quella dei propri pazienti. Parlo di obbligo ma per chi sceglie di andare in profondità non indaga l’altrui evadendo la propria, è una spinta spontanea. 

Per questi principi ho scelto per il mio percorso personale un’analista lacaniano per questo propongo questo orientamento.