Il soggetto è definito dal rapporto che ha con il suo disagio e non dalla definizione letteraria del disturbo di cui soffre.

Ogni percorso è costruito sulla particolarità dell’individuo che intraprende il proprio racconto.

La cultura occidentale ci incoraggia a immaginare corpo e mente come separati ma la parola è un pezzo di corpo. La parola può creare dolore, disagio e la parola può generare cura. E poi c’è un valore particolare per tutte le parole che non si riescono a nominare e i discorsi inceppati: per questi occorre trovare le domande opportune.

La domanda infatti porta con se’ un potere vivificante che non è posseduto da alcuna risposta.